domenica, aprile 01, 2007

24^ rapporto di routine: ora una nuova piega

solo per universalità ho acclamato il silenzio _ ed ho avuto in ritorno il corpo costituito colpevole d'incompetenza! ho strappato gli occhi all'uomo credendo _ di poterlo salvare vi sono - sembra - corpi scelti _ ma la mia appartenenza scivola sulla superficie odorosa _ privato della nausea _ privato del dolore tormentato per sbarazzarmi di te _ ho riattivato fibre precise _ dentro il culmine del vuoto il punto in avanti trema _ il chiarore si sbarazza dell'ombra con uno schiocco i tuoi fluidi mi percorrono in lungo e in largo _ mi rinfacciano il fallimento _ riproponendomi sempre questo corpo uomo costituito! la creazione _ gli sviluppi _ la velocità non ho smesso di ripetermi quale delle lame potesse essere la più precisa _ ma il perpetuo e misterioso equilibrio del danno recato _ ha fondato la sintesi _ una procreazione del corpo costituito! contro di loro ho interpretato le ferite inferte sopra di loro ho letto pagine di né ragione né calcolo dentro di loro ho rimescolato i territori plastici della feccia immobile il significato di una prova generale _ quella del rendermi partecipe di un cambiamento essenziale del corpo _ ma la vertigine di una consacrazione mi potrebbe destinare alle pozze fetide dell'essere costituito io vibro come una corda di aurore _ sfreccio rappresentato dall'ascolto dell'ignoto _ contemplo l'essenziale nella collezione dei miei corpi ma compiutamente sento _ che necessita la mia impresa di un cambio di strategia: di una nuova piega